L’Artico si sta riscaldando due volte più velocemente del resto della Terra e la copertura della calotta polare si riduce del 14% ogni decennio. L’orso polare è intrappolato in un ambiente ostile in cui le condizioni per sopravvivere non ci sono più.
Gli esemplari sopravvissuti sono meno di 30.000: se le calotte polari continueranno
a fondersi come sta accadendo negli ultimi decenni, un terzo della popolazione globale di orso polare scomparirà.
La morte per fame sopraggiunge inesorabile
I ghiacci dove l'orso polare cacciava non esistono più, così l’orso si ritrova a nuotare per chilometri alla ricerca di una preda, oppure resta confinato sulla terraferma dove è ancora più difficile trovare cibo. Le femmine gravide sono le più vulnerabili, insieme ai loro cuccioli.
Il "Re dei ghiacci" avvelenato
L’Artico è la discarica di tutte le sostanze tossiche prodotte dai paesi industrializzati. Gli orsi polari possono essere esposti a queste sostanze, assunte tramite le loro prede, e che influenzano negativamente la fisiologia di base della specie e la sua capacità di riprodursi.
Cosa faremo grazie a te
L'orso polare ha trovato sulla strada distruzione, veleni, fame. Aiutaci a cambiare la sua sorte, non condanniamolo all'estinzione!
Contribuisci a rifornire i nostri ricercatori di bilance da campo per verificare il peso degli orsi e l’eventuale deperimento
Contribuisci ad acquistare kit protettivi di cui i ricercatori impegnati nel monitoraggio dei cuccioli di orso polare hanno continuamente bisogno
Contribuisci a fornire collari satellitari fondamentali per osservare gli spostamenti delle femmine con cuccioli di orso e monitorare gli impatti del cambiamento climatico.
Che ne sarà degli orsi polari?
I cambiamenti climatici stanno provocando lo scioglimento delle calotte polari, habitat degli orsi polari. Se non interveniamo ora, alle generazioni future non resteranno che immagini e video in 3D di questa magnifica specie.
Il tuo aiuto ha un impatto concreto
Proteggiamo “The Last Ice Area” quella zona tra Canada e Groenlandia dove i ghiacci hanno maggiore possibilità di resistere al riscaldamento globale, ultima “vera arca” per gli orsi bianchi.
Nell’area del mare di Barents, invasa da industrie che estraggono gas e petrolio, stiamo lavorando per l’istituzione della Riserva dell’Isola di Vaigach e ci battiamo per creare una rete di aree protette.
Lavoriamo per impedire che le industrie del petrolio e degli altri idrocarburi distruggano luoghi cruciali per la conservazione degli ecosistemi artici.
Tuteliamo sia gli orsi polari che le popolazioni. Nelle zone più sensibili abbiamo distribuito dei contenitori per i rifiuti organici a prova di orso e recinzioni elettrificate alimentate a energia solare che tengono lontani gli orsi polari dai cani da slitta.