Le tartarughe marine nuotano nei mari del mondo da 150 milioni di anni. Sono sopravvissute alle più gravi calamità che hanno colpito il nostro pianeta eppure oggi rischiano di scomparire a causa dell’Uomo: pesca accidentale e mare soffocato dalla plastica rendono la vita delle tartarughe un percorso a ostacoli, sia in mare che in Terra
La loro casa, un mare di plastica
Nel Mediterraneo si sono accumulate circa 3.760 tonnellate di micro- e macro-plastica. I diversi oggetti di plastica, e soprattutto le buste monouso, sono spesso ingerite dalle tartarughe perché scambiate per una preda. Grandi rifiuti di plastica e loro agglomerati possono anche intrappolare le tartarughe sott’acqua, impedendone la riemersione per la respirazione e causandone la morte per annegamento. Questo è soprattutto vero per alcuni attrezzi da pesca abbandonati o persi in mare, come lunghe lenze e reti
Un lavoro straordinario
Ogni anno proteggiamo questa meravigliosa specie grazie ai Centri di Recupero Animali Selvatici del WWF che sono dedicati alla cura delle tartarughe marine ferite e di molti altri animali: sono dotati di ambulatori veterinari, sala visite, primo soccorso, sale chirurgiche, vasche di degenza e, soprattutto, personale specializzato. Il loro lavoro è straordinario: ogni anno vengono questi centri curano e rilasciano in mare circa 400 tartarughe marine.
Cosa faremo grazie alla tua donazione regolare
Ogni Centro, per funzionare, deve affrontare innumerevoli costi per: attrezzature, spese ambulatoriali, spese dei veterinari, cibo per animali, costo carburante per le operazioni di recupero tartarughe e costi del personale. È solo grazie ai nostri donatori regolari che riusciamo a finanziare le attività dei CRAS e dare un futuro a tutti gli animali.
Contribuirai ogni mese all’acquisto di un kit pronto soccorso fondamentale per dare le prime cure alle tartarughe ferite
Contribuisci a finanziare uno screening completo di una tartaruga marina ferita
Ci permetterai di acquistare parte del cibo necessario per un mese per un animale ospitato in un Centro di Recupero WWF